Vito Mancuso

Siamo al mondo per diventare liberi. Ma esiste veramente la libertà? E, se esiste, dov’è? Com’è? Come definirla? Se invece non esiste, perché tutti ne parlano, la ricercano, la pretendono?
Vito Mancuso si interroga, e ci interroga, non tanto sulla libertà come concetto, quanto sull’essere liberi come condizione dell’esistenza reale. Ognuno di noi, soprattutto in quei momenti in cui è solo con sè stesso, sperimenta anche l’acuta sensazione di essere qualcosa di assolutamente differente e separato da tutto il resto, qualcosa di unico. Sperimenta quella condizione di incertezza che è preludio all’accensione della scintilla della libertà.
L’anabasi nasce da questa consapevolezza, per sostenere la quale è necessario però il coraggio: il coraggio di sottrarsi al pensiero dominante e scoprire nuovi valori in cui credere; il coraggio di scrollarsi di dosso le convenzioni che ci soffocano e costruire un rapporto autentico con gli altri e con sè stessi; il coraggio di essere liberi per diventare veramente chi siamo.

Nato a Carate Brianza nel 1962, Vito Mancuso è uno dei più apprezzati e seguito teologi italiani. Laureatosi in Teologia sistematica, all’età di 24 anni è stato ordinato sacerdote dall’allora cardinale Martini nel Duomo di Milano, rinunciando quasi subito all’attività pastorale e dedicandosi interamente agli studi. Ha studiato a Milano, Roma e Napoli e in campo editoriale ha pubblicato diversi libri, a cominciare dalla sua tesi su Hegel teologo per terminare a La mente innamorata, nei negozi da quest’anno per Garzanti. Dopo Padova, al 2019 insegna a Udine. Per diversi anni ha collaborato con Repubblica e ora per La Stampa. Dimesso dallo stato clericale, si è sposato e ha due figli.