Il male supremo, quello banale e terrestre, disappropriante e dissociativo, esiste; esiste e ha stretti legami con il torbido e l’ignoto che si cela nell’intreccio di vite del nuovo libro di Teresa Ciabatti, Tuttissanti, in cui mette a nudo la sottocultura dell’Italia targata talent, di folle votate al palcoscenico, vocazioni inesistenti, identità speculari travolte dall’ironia tragica della realtà.
Cantrice della nostra contemporaneità, ci porta dentro la storia di un impresario dello star system e di un ragazzo di vita attratto dalla notorietà con meccanismo narrativo perfetto, che si intrude nel vilipendio morale e fisico che è la cifra del nostro presente.
La scrittura affonda il bisturi laddove la malattia scintilla, sprofondando nell’epica trash italiana di oggi in una ricognizione drammaturgica del disagio e del formidabile di un’epoca. Una forma di racconto che pendola tra realismo apparente e trance, tutt’altro che immaginaria.
Teresa Ciabatti, scrittrice e sceneggiatrice italiana, è nata e cresciuta a Orbetello. Tra i suoi romanzi: La più amata (Mondadori), finalista Premio Strega 2017, Sembrava bellezza (Mondadori), finalista al Premio Strega 2021. Collabora con Il Corriere della Sera – La Lettura e 7. I suoi libri sono tradotti in Francia, Germania, Olanda, Brasile.