Selene Calloni Williams

Durata workshop: 2 h 30 ‘

Selene Calloni Williams torna a Venezia, nella splendida fortezza ottocentesca di Forte Marghera, ospite del Festival delle Idee: nel segno del tema della V edizione, accenderà le luci su un argomento sempre più attuale: l’incertezza come strumento wabi sabico per risvegliare la nostra forza. Impariamo a trasvalutare!

Avvertenza: il workshop è svolto allo scopo della ricerca interiore, del problem solving e della crescita personale, non tratta e non si pone come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico/sanitaria. Esso è per tutti gli spiriti liberi, per chi sa scorgere nelle difficoltà delle opportunità di crescita, per chi crede che la felicità sia cosa di questo mondo, per chi sa piangere a volte e ridere molto ed è disposto ad amare incondizionatamente. I servizi forniti da Associazione di Nonterapia non si sostituisco nemmeno in parte all’opera di medico e psicologi. In caso di patologia è necessario rivolgersi a un medico.

Selene Calloni Williams pratica meditazione dall’età di diciannove anni, quando è entrata in un eremitaggio della foresta nell’isola di Sri Lanka per studiare il Buddhismo Theravada. Questo l’ha portata a sviluppare uno sguardo spirituale all’approccio alla vita. Sguardo che si ritrova in oltre 28 libri che sono stati pubblicati e tradotti in vari paesi del mondo. Dopo la sua lunga esperienza con il buddhismo theravada ha viaggiato molto per approfondire culture e tradizioni di altri paesi. Ha dedicato molte energie allo studio dello sciamanismo centro-asiatico e del buddhismo tantrico ed esoterico e allo yoga himalayano e giapponese. In Svizzera ha avuto modo di conoscere James Hillman che l’ha portata ad aprire ulteriormente lo sguardo al fine di contribuire a creare un ponte tra la filosofia e la psicologia occidentale e le grandi visioni psicologiche, filosofiche e spirituali dell’Oriente. Il suo approccio umanistico alla psicologia ha molto più a che vedere con le grandi tradizioni spirituali dei popoli e con l’arte, piuttosto che con la cosiddetta psicologia accademica. Si definisce ricercatrice e scrittrice perché ama viaggiare, conoscere e scrivere; questo le consente di stare in contatto con molte persone. Per “fare anima” ha fondato nel 2003 la Società di Nonterapia e, poco più tardi l’Imaginal Academy. Oggi i suoi allievi, sparsi nel mondo, si definiscono “immaginalisti”.